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martedì 19 luglio 2011

La scarpa con le dita: odio supremo delle shoes-addicted

Le scarpe sono belle. Le scarpe sono dei contenitori fashion. Parlano per te e intorno a loro costruiscono un mondo. Se compri un abito un po' anonimo, l'unico modo per "svegliarlo" è comprare scarpe allegre e colorate. Le scarpe spezzano, slanciano, le scarpe abbinano e mettono insieme più colori.
Un feticismo vero e proprio che appassiona schiere di donne.
Eppure, dopo l'ombrello per proteggere le scarpe, che abbiamo criticato qui, un'altra astrusa invenzione va a modificare, quasi rovinare, questo idilliaco quadro fatto di tacchi.
E sono loro: le scarpe con le dita.


In questa sede non diremo chi ha inventato un simile abominio, nè perché. O meglio, il perché è chiaro: la comodità, questo strano concetto che non appartiene a chi vuole anche essere glamour.
Perché, checchè se ne dica, checché schiere di donne dicano "Queste scarpe col plateau? Oh, guarda, comodissime!", per essere belle, e pure alte, e pure slanciate e pure alla moda, ci vuole un tacco, e il tacco, sempre anche se non ti distrugge il piede non può essere comodo. E comunque stanca.
Nonostante questo noi donne non ci lamentiamo, male che va ci buttiamo sui cerottini e stringiamo i denti dall'alto del nostro stiletto. Ci saranno slogature, ondeggiamenti, ci sarà pianto e stridore di denti, ci sarà mal di polpacci, ma almeno non avremmo infilato ai piedi quello che sembra una terribile estensione di una muta da sub con lo spazio per le dita.

E Dio perdoni chi le ha inventate.

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